Porti rancore? Per cosa?
Il rancore è un brutto sentimento e non mi appartiene. Ho ricevuto delle cattiverie nella mia vita, ma ho sempre cercato di comprendere e di perdonare. Credo che chi si comporta male con gli altri in realtà abbia un disagio interiore, credo che viva male con sé stesso ed abbia dei conflitti irrisolti nel suo inconscio. Non voglio sostituirmi a Freud, sia chiaro, ma è un`analisi profonda che ho fatto quando ho a che fare con persone cattive che invece di cercare la felicità e la concordia, seminano zizzania e fanno sgambetti. La pazienza però ha un limite. Dopo la comprensione, l`accettazione, il perdono sincero e la mano tesa pronta a ricominciare, se vedo che chi mi sta di fronte è recidivo, non torna sui suoi passi, non si mette in discussione per migliorare il suo carattere e la percezione che ha delle cose e soprattutto se non ha il desiderio di cambiare, di chiedere scusa e di cercare di fare qualcosa di concreto per riparare al male che ha fatto, allora mi fermo. Stacco la spina, rifletto.. Magari cerco ancora una volta di perdonare e di capire. Poi corro ai ripari e mi difendo. Senza vendetta e senza rancore. Cerco la soluzione migliore, ma tiro dritto per la mia strada senza ripensamenti. E la mia è una porta che quando si chiude, resta chiusa per sempre.

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