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Siamo tutti, bene o male, (anche i detrattori.. un po’ bugiardi forse perché comunque lo guardano) “reduci” dalla kermesse sanremese. Un pout-pourry variegato, che esalta qualche vecchia gloria del bel canto, sapientemente mescolato con cantanti o pseudo-tali, di nuova generazione, che spuntano come le uova al funghetto sul piatto dello chef, freschi di vittoria o di partecipazione ai talent show, uno su tutti Amici di Maria De Filippi, grande pigmaliona di nuovi talenti o di pseudo tali. Al di là dei gusti personali sui quali non discuto, ci sono ragazzi veramente dotati di una bella voce, che accarezza le corde di una musica orchestrale benissimo, forti della capacità di saper esibire brani di diverso tipo, dal rock, al soul, alla disco, alla parade del momento, ma comunque dotati di una bella voce. Requisito, a mio avviso, al di là del genere musicale che intendi perseguire, fondamentale per intraprendere la professione del cantante, insieme a studio ed impegno serio, e conseguire il meritato successo. Poi ne arrivano altri, che senza cattiveria, i ascolti, li guardi e dici: Ma da dove arriva questo/a e come fa ad essere li’? Altra considerazione.. Il festival di Sanremo è il festival della canzone italiana (e con tutto il rispetto per tutte le lingue, tradizioni e culture), dovrebbe prevedere solo musica italiana (non napoletana o sarda o siciliana, o veneta o piemontese, e così via). Il festival della canzone non italiana non è quello di Sanremo. Terzo punto. L’anno scorso è stata invitata la Ferragni (no comment). Quest’anno Russell Crowe.. Fateci conoscere il loro cachet, gentilmente. Sono pagati con denaro pubblico, in un momento in cui l’Italia sta soffrendo, la gente fatica ad arrivare a fine mese, e il costo della vita sta diventando un fardello per tutti. Dulcis in fundo.. L’opulenza di vedere Amadeus e Fiorello uscire in carrozza.. Mi sembra che tutto ciò strida con il momento difficile che l’intera nazione sta attraversando e mi chiedo se non sarebbe il caso di fare un prossimo Festival più sobrio, meno costoso, mettendo a conoscenza la gente del costo di questa grande “macchina mediatica” e trasmetterlo unicamente per valorizzare e dare un futuro a chi ha il dono della voce e di saper cantare.