
Si fa un gran parlare, in questi giorni, di testi scolastici e di materiale di cancelleria che gravano in maniera importante sui bilanci familiari. I rumors mediatici raccontano di una spesa che oscilla intorno ai seicento euro, cifra ragguardevole se pensiamo agli stipendi che percepiscono oggigiorno le persone, e che è necessario lavorare in due in famiglia per riuscire a malapena ad arrivare a fine mese. La denatalità è la prima conseguenza di un sistema che non supporta le famiglie, o lo fa durante le campagne elettorali come spot pubblicitario per accaparrarsi i voti, salvo poi ritrattare e caricare la gente di pesi economici insostenibili. Premetto di essere una grande sostenitrice della carta stampata e dei libri…Vuoi mettere leggere un libro, sfogliarne le pagine, sentire il profumo della carta, è una sensazione bellissima. Ma in quest’epoca, così informatizzata e in cui si tende a limitare al minimo l’uso della carta, forse potrebbe essere d’aiuto il ricorso ai tablet per gli studenti. Oltre a ridurre i costi per il materiale scolastico e a salvaguardare l’ambiente, questo provvedimento potrebbe risultare utile anche alla salute degli studenti, in quanto non dovrebbero caricarsi ogni giorno di zaini pesanti e distruggere la schiena già in giovane età. Dubito che qualcuno prenda in considerazione questa opportunità, perché in caso positivo si scatenerebbe l’ira delle case editrici, pronte ogni anno a fare cassa all’inizio dell’anno scolastico. E una misura provvidenziale di questo tipo non porterebbe più i voti alla maggioranza in caso di prossime elezioni politiche. Quello che fa sorridere amaramente, al contempo, è il fatto che comunque si costringano gli anziani a dotarsi di uno strumento informatico per poter accedere ad alcuni servizi essenziali, sia di carattere sanitario che burocratico. Il povero ottantenne, spesso privo di conoscenze tecnologiche ed informatiche, deve accedere con lo spid ai servizi essenziali . Le assurdità del nostro sistema 😥

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