
(Immagine dal web).
Buongiorno amici cari, oggi vi saluto parlandovi della giornata nazionale di oggi, dedicata al Parkinson, che, dopo l’Alzheimer, è purtroppo la malattia neurodegenerativa più diffusa. Ha eziologia multifattoriale. Pare che alcuni fattori, come la predisposizione genetica, il fumo di sigaretta, un’alimentazione ricca di grassi saturi, l’esposizione ad alcune sostanze come pesticidi usati in agricoltura, o a metalli pesanti, predisponga all’insorgenza di questa patologia. È una malattia che genera diversi sintomi. Dapprima un tremore monolaterale ad un arto superiore, poi peggiora con il tremore che si estende agli arti inferiori. Il malato, con il tempo, assume una postura ricurva e protesa in avanti, può soffrire di disturbi dell’equilibrio e conseguenti cadute che a volte sono rovinose. Alla base di questi problemi fisici, gli studi scientifici hanno dimostrato che esiste una carenza di dopamina. Le attuali terapie disponibili, almeno quelle farmacologiche, mirano a ridurre i sintomi migliorando notevolmente la qualità di vita dei pazienti, anche se l’approccio terapeutico prevede sempre un’equipe di specialisti dedicati. L’impianto di un pacemaker resta comunque la terapia di elezione per il controllo dei sintomi per ristabilire un equilibrio neuronale cerebrale. Recenti studi hanno messo a punto una nuova strategia terapeutica che prevede l’inoculazione della cosiddetta “substantia nigra” embrionale per cercare di favorire al meglio la stabilizzazione del malato e il suo recupero funzionale e fisico. Mi è sembrato giusto ricordare una malattia così importante nel giorno ad essa dedicata e sensibilizzare l’opinione di chi vorrà leggermi in tal senso. Un abbraccio e buonissima giornata a tutti voi.

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